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"Dove la penna non s'impunta" pensieri ed ombre
olio su tela 70x100
Omaggio a LANDOLFI .
Essendo nato nello stesso paese del Grande Scrittore ,PICO ,che Lui ha spesso rappresentato ,velatamente, non nominandolo mai, ma descrivendolo nei minimi particolari, rendendolo di fatto riconoscibilissimo ,utilizzato come Location dei suoi racconti ho voluto Omaggiare Landolfi con questo quadro … “ Dove la penna non s'impunta, Luci ed Ombre “ ,con il suo classico modo di vestire , una sigaretta tra le mani dato che era un grande fumatore,ho usato colori che rispecchiano la sua personalita’ e la mia tavolozza ,ombroso e passionale, tra i suoi portoni ,le sue viuzze per carpire i segreti che le vecchie mura gli sussurravano e lui trascriveva in maniera geniale,le sue storie hanno contribuito a dar forza ad alcune leggende, vissute per vero tra quelle vecchie mura....la sua passione per i ragni ha influito quasi sicuramente nell’immaginario della popolazione,tra gli incavi delle pietre e sotto i tetti o porticati viveva e vive tutt’ora il Geco che nel paese veniva chiamato Tarantola,lui ne parla’ nel libro “Le Labrene” che sicuramente secondo Italo Calvino c’e’ la traccia piu’ alta dello stile di Landolfi dove e’ alta l’espressione del Grottesco e del Fantastico ,in questo libro cerca di irridere tutte le apparenze e le convenzioni di quella societa’ Borghese, nel senso letterale da cui deriva “borgo medievale” ,in questo libro si manifesta il “vero incubo di Landolfi ,IL NULLA ,dove Lui vedeva l’unica possibilita’ di salvezza ,ed invece matura in se il dubbio che IL NULLA NON ESISTA .Lui amava la Luna ,la Notte ed i Lupi Mannari che secondo la “leggenda” subivano l’influenza della Luna di cui Lui ne parla nel “ IL RACCONTO DEL LUPO MANNARO” dove pero’,come sempre Lui ribaltava le posizioni,infatti in questo Racconto chi subisce le conseguenze e’ La Luna e non i Licantropi sempre in questo Racconto lui stravolge la stessa leggenda che raccomandava di munirsi di ago per pungere il Lupo Mannaro in modo che ritornasse allo stato primitivo, nel racconto questo accade alla LUNA ,“materica ed informe”, che punta si libera dalla strettoia del Comignolo in cui si era infilata e ritorna nella sua posizione Naturale .Nel libro “LA PIETRA LUNARE” li trasforma in Capre Mannare….una Genialita’ UNICA nessuno lo aveva mai fatto.Personalmente ricordo che le persone con fattezze "classiche" venivano additati come Licantropi .Le sue passeggiate notturne, che inserisce senza ombra di dubbio nella PIETRA LUNARE insieme a GURU la donna/capra Mannara ,in questo libro narra la diffusione di una certa forma di stregoneria.L'unico ricordo da piccolo del Genio Picano e’ proprio come l’ho impresso sulla tela una visione notturna, di sfuggita , non avendo altri riferimenti se non la memoria....leggendaria e storica , delle persone che dicono di averlo conosciuto..Gene
olio su tela 70x100
Omaggio a LANDOLFI .
Essendo nato nello stesso paese del Grande Scrittore ,PICO ,che Lui ha spesso rappresentato ,velatamente, non nominandolo mai, ma descrivendolo nei minimi particolari, rendendolo di fatto riconoscibilissimo ,utilizzato come Location dei suoi racconti ho voluto Omaggiare Landolfi con questo quadro … “ Dove la penna non s'impunta, Luci ed Ombre “ ,con il suo classico modo di vestire , una sigaretta tra le mani dato che era un grande fumatore,ho usato colori che rispecchiano la sua personalita’ e la mia tavolozza ,ombroso e passionale, tra i suoi portoni ,le sue viuzze per carpire i segreti che le vecchie mura gli sussurravano e lui trascriveva in maniera geniale,le sue storie hanno contribuito a dar forza ad alcune leggende, vissute per vero tra quelle vecchie mura....la sua passione per i ragni ha influito quasi sicuramente nell’immaginario della popolazione,tra gli incavi delle pietre e sotto i tetti o porticati viveva e vive tutt’ora il Geco che nel paese veniva chiamato Tarantola,lui ne parla’ nel libro “Le Labrene” che sicuramente secondo Italo Calvino c’e’ la traccia piu’ alta dello stile di Landolfi dove e’ alta l’espressione del Grottesco e del Fantastico ,in questo libro cerca di irridere tutte le apparenze e le convenzioni di quella societa’ Borghese, nel senso letterale da cui deriva “borgo medievale” ,in questo libro si manifesta il “vero incubo di Landolfi ,IL NULLA ,dove Lui vedeva l’unica possibilita’ di salvezza ,ed invece matura in se il dubbio che IL NULLA NON ESISTA .Lui amava la Luna ,la Notte ed i Lupi Mannari che secondo la “leggenda” subivano l’influenza della Luna di cui Lui ne parla nel “ IL RACCONTO DEL LUPO MANNARO” dove pero’,come sempre Lui ribaltava le posizioni,infatti in questo Racconto chi subisce le conseguenze e’ La Luna e non i Licantropi sempre in questo Racconto lui stravolge la stessa leggenda che raccomandava di munirsi di ago per pungere il Lupo Mannaro in modo che ritornasse allo stato primitivo, nel racconto questo accade alla LUNA ,“materica ed informe”, che punta si libera dalla strettoia del Comignolo in cui si era infilata e ritorna nella sua posizione Naturale .Nel libro “LA PIETRA LUNARE” li trasforma in Capre Mannare….una Genialita’ UNICA nessuno lo aveva mai fatto.Personalmente ricordo che le persone con fattezze "classiche" venivano additati come Licantropi .Le sue passeggiate notturne, che inserisce senza ombra di dubbio nella PIETRA LUNARE insieme a GURU la donna/capra Mannara ,in questo libro narra la diffusione di una certa forma di stregoneria.L'unico ricordo da piccolo del Genio Picano e’ proprio come l’ho impresso sulla tela una visione notturna, di sfuggita , non avendo altri riferimenti se non la memoria....leggendaria e storica , delle persone che dicono di averlo conosciuto..Gene